Foto: Reuters
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L'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell, è tornato a sottolineare come la regione sia sull'orlo del baratro. "È arrivato il momento di fare un passo indietro perché il contrario significherebbe uno scontro regionale a tutto campo che non gioverebbe a nessuno", ha dichiarato. Anche per la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, la stabilità della regione in questo momento risulta fondamentale. Un appello ad evitare il conflitto arriva pure dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, così come dai rappresentanti di Francia e Spagna. La Cina ha intanto assicurato che continuerà a stare fermamente dalla parte della pace e del dialogo e a svolgere un ruolo costruttivo per promuovere la de-escalation della situazione.
Reazioni arrivano anche dai ministri degli Esteri del G7. A conclusione dei colloqui, i capi diplomazia sono tornati a chiedere l'introduzione di nuove misure restrittive contro l'Iran dopo l'attacco che ha preso di mira Israele lo scorso fine settimana. "Riterremo il governo iraniano responsabile delle sue azioni dannose e destabilizzanti e siamo pronti ad adottare ulteriori sanzioni", si legge nel comunicato. Al contempo hanno però espresso parole di biasimo anche nei confronti di Israele per la prospettata operazione militare a Rafah che potrebbe avere conseguenze catastrofiche per la popolazione civile. "Deploriamo tutte le perdite umane e notiamo con grande preoccupazione il numero inaccettabile di civili, tra cui migliaia di donne e bambini, in situazioni vulnerabili, che sono stati uccisi a Gaza", hanno sottolineato, ribadendo la richiesta di un piano credibile e attuabile per proteggere la popolazione civile e rispondere alle sue esigenze umanitarie. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha spiegato che la posizione dei membri del G7 è unitaria anche in merito al futuro assetto regionale: "Siamo a favore del cessate il fuoco a Gaza, ci auguriamo che possa prevalere la pace con l'obiettivo dei due popoli e due stati", ha sottolineato.

M.N.