Foto: Reuters
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La semina delle nuvole è una pratica globale utilizzata per vari scopi, inclusi l'indurre pioggia, proteggere contro la grandine e dissipare la nebbia negli aeroporti. Coinvolge l'iniezione di cristalli di ioduro d'argento nell'aria per favorire la condensazione dell'umidità e aumentare la pioggia. Tuttavia, non crea pioggia, ma trasferisce l'acqua già presente nelle nuvole, richiedendo condizioni meteorologiche favorevoli. Nonostante le speculazioni, l'Ufficio meteorologico di Dubai nega il coinvolgimento nella recente tempesta, sottolineando che la semina deve avvenire prima della precipitazione. Ci sono preoccupazioni riguardo ai rischi di controllo e redistribuzione non etica delle risorse idriche, sottolineando la necessità di regolamentazioni internazionali. Le prove sull'efficacia rimangono incerte, con variazioni nell'aumento delle precipitazioni e preoccupazioni ambientali. La pratica è adottata anche in altri paesi come la Slovenia, dove è usata dal 1983 per combattere la grandine nelle regioni della Stiria e dell'Oltre Mura. Il processo coinvolge l'utilizzo di aerei Cessna con turbine e generatori esterni, operati dall'aeroporto di Maribor e supervisionati dall'Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) e dal Ministero dell'Agricoltura. La Cina, in particolare, affronta una crescente siccità, soprattutto nel sud, e ha un programma di semina delle nuvole esteso, focalizzato sul riempimento del fiume Yangtze, gravemente esaurito a causa delle estreme condizioni meteorologiche. Nel 2020, la Cina ha lanciato il piano "Fiume Celeste" per deviare il vapore acqueo dal fiume Yangtze al Fiume Giallo, prevedendo una semina delle nuvole su un'area grande quanto metà dell'India, con tale tecnologia così avanzata che ha causato controversie politiche con Pechino coinvolta in dispute riguardo al controllo delle precipitazioni, come nel caso del 2009, quando la neve artificiale ha paralizzato diverse strade principali della capitale.

Corrado Cimador